“Vacciniamoci!”, al via la campagna di sensibilizzazione dello Spi e della Cgil di Monza e Brianza
L’appello del sindacato: “Fatelo per voi stessi e per gli altri: il vaccino è la strada per uscire dalla crisi sanitaria ed economica”. Preoccupazione soprattutto per le persone più anziane
“Vacciniamoci. Per noi stessi e per gli altri”. È l’appello che lo Spi e la Cgil di Monza e Brianza rivolgono alle pensionate e ai pensionati, alle lavoratrici e ai lavoratori di tutto il territorio provinciale. Una campagna di comunicazione che, a partire da questi giorni, coinvolgerà tutte le sedi Cgil e Spi di Monza e della Brianza: “Perché il Covid non è ancora stato sconfitto e l’informazione serve a superare paura e perplessità”, si legge nel volantino.
In Lombardia, finora, sono state somministrate oltre 14 milioni di dosi con un tasso di popolazione completamente immunizzata che si attesta circa al 70 per cento. Se si contano anche le persone che hanno ricevuto solo la prima dose, il dato si alza fino a sfiorare l’80 per cento. E nell’ultimo report di Ats Brianza, con i dati aggiornati al 17 settembre, si apprende che anche nella nostra provincia “le vaccinazioni anti Covid sono in fase di erogazione a pieno regime” e di come il dato provinciale della popolazione con almeno la prima dose è più alto della media regionale.
Leggendo questi dati ci si potrebbe convincere che non serva insistere sulla necessità di aderire alla campagna vaccinale. Eppure, come affermano anche i dati della Fondazione Gimbe, l’esitazione vaccinale persiste negli over 50 e in alcune categorie più giovani.
Per sconfiggere la pandemia è necessario l’impegno di tutti. A spiegare come è ancora la Cgil in questa campagna di sensibilizzazione: “Il vaccino è uno strumento che salva se stessi e gli altri – comunicano all’unisono Cgil e Spi provinciali –. È una responsabilità sociale e collettiva e un diritto che deve essere garantito alle cittadine e ai cittadini del mondo”.
“Per sconfiggere la pandemia – è la tesi della Cgil e della sua categoria dei pensionati – servirebbe una legge sull’obbligo vaccinale, la piena applicazione dei Protocolli Covid nei luoghi di lavoro e il potenziamento delle misure di tracciamento”.
“La vaccinazione ad oggi è lo strumento che serve per evitare ciò che abbiamo già affrontato con i vari lockdown: didattica non in presenza, cassa integrazione, restrizioni sulla mobilità e sulla socialità ed emergenza sanitaria”, dichiara Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza, che aggiunge: “Se vogliamo riappropriarci di una normalità a beneficio soprattutto delle nuove generazioni e delle lavoratrici e dei lavoratori che occupano una posizione più fragile e precaria nel mercato del lavoro, dobbiamo impegnarci tutti nel sostenere la campagna vaccinale. Questo, insieme alla necessità mantenere e rafforzare i protocolli sanitari dentro e fuori le aziende”.
“Diamo vita a una grande campagna di sensibilizzazione sul valore e l’utilità dei vaccini, con la speranza che maggiore informazione possa aiutare le persone che ancora non lo hanno fatto per dubbi e incertezze a vaccinarsi per il proprio bene e quello degli altri – aggiunge Anna Bonanomi, segretaria generale dello Spi Cgil di Monza e Brianza –. Siamo preoccupati soprattutto per i nostri anziani che non si sono ancora immunizzati”.
“Per quanto riguarda gli anziani – aggiunge Bonanomi –, dobbiamo proteggerli ed evitare in tutti i modi di farli tornare in una condizione di isolamento e solitudine come durante il lockdown, quando alcuni di loro non erano in grado di soddisfare i propri bisogni fondamentali come fare la spesa o acquistare medicinali: il vaccino è la strada per uscire dall’emergenza sanitaria e per aiutare i nostri anziani a vivere meglio, ma anche per permettere ai nostri giovani di riprendere in mano il proprio destino”.