Una rete a supporto dei minori stranieri non accompagnati
Formazione al lavoro
Sono stati trattati temi riguardanti il lavoro, con particolare riferimento alla filiera dell’edilizia, la sua contrattualizzazione, i percorsi professionalizzanti e i progetti di tirocinio utili all’avvicinamento dei ragazzi al mondo del lavoro.
Il setting è stato reso il più possibile informale e accogliente, capace di coinvolgere i ragazzi, anche con un approccio ludico, così da condurli al confronto, facilitati anche dalla presenza di due mediatori linguistici: Giulia Marini e Fatmir Bofe.
“I riscontri sono stati positivi, non solo per l’evidente interesse da parte dei minori in merito agli argomenti trattati, ma anche per le buone pratiche messe in atto dal team organizzativo.” dichiara Valentina Di Caro, educatrice di Comunità Sirio.
Le modalità con le quali i rispettivi operatori hanno interagito tra di loro, infatti, sono un esempio di collaborazione autentica che ha unito gli interessi dei soggetti coinvolti: un
modello di collaborazione da valorizzare e da richiamare nei progetti che necessitano di un lavoro di rete e della compartecipazione tra le diverse realtà presenti sul territorio.
Gabriele Longoni, sindacalista FILLEA, la categoria che per la CGIL tutela i lavoratori edili, in merito all’esperienza dichiara: “Dal mio punto di vista l’incontro con la comunità è ben riuscito. Ho notato nei ragazzi grande interesse, curiosità e partecipazione. Credo che sia anche il primo passo per creare una rete di collaborazione tra più realtà e, soprattutto, per aiutare i ragazzi ad acquisire maggiore consapevolezza, offrendo loro anche una serie di contatti a cui rivolgersi in caso di necessità”.
“Come CGIL siamo abituati a incontrare i lavoratori nelle aziende. Qui, invece, la sfida è preparare sul territorio i presupposti perché giovani migranti e futuri lavoratori non siano sfruttati nella loro condizione di precarietà, ma siano in grado di avere gli strumenti base di consapevolezza per un lavoro dignitoso e sicuro, condizione necessaria per vivere bene nel nostro Paese.”, aggiunge Matteo Casiraghi, segretario CGIL Monza Brianza.
Questo primo percorso rappresenta un progetto pilota e, alla luce degli ottimi risultati ottenuti, l’intenzione resta quella di utilizzare lo stesso format educativo e pedagogico nei
confronti di altri gruppi, così da consolidare la buona pratica formativa utilizzata valorizzandone, mediante la sua diffusione, non solo i contenuti, ma anche le modalità di
costruzione.
“Abbiamo raggiunto l’obiettivo: innescare una carica di fiducia nel futuro in ragazzi che hanno trovato una nuova famiglia nella comunità che li ha accolti. Una comunità fatta di
persone, ma anche di enti, organizzazioni e associazioni che collaborano alla creazione di un welfare di prossimità accogliente e inclusivo. La speranza è che i nostri consigli su
formazione e lavoro siano utili a loro per costruire una prospettiva di vita indipendente e felice”, afferma Luca Mandreoli, responsabile Politiche Sociali di CGIL Monza Brianza.
“Ho imparato che lavorare in nero può portare molti problemi e quindi è meglio avere un contratto regolare. Per fare il muratore bisogna essere maggiorenni. Ho capito anche che è importante avere la Licenza media perché si ha la possibilità di avere lavori migliori ed è più facile rinnovare i documenti. L’incontro mi è piaciuto molto e mi sono trovato bene con gli adulti che ci hanno parlato e anche la traduttrice è stata molto brava” dice uno dei ragazzi di Comunità Sirio.