Servizi ambientali, lo sforzo dei lavoratori durante la pandemia è già dimenticato: il contratto manca da 27 mesi
In Monza e Brianza l’adesione allo sciopero è di oltre l’85%
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Da sinistra Sciortino e Cereda
Invece, da quasi 28 mesi sono in attesa di una positiva conclusione delle trattative. Ecco perché le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel oggi hanno proclamato uno sciopero nazionale per l’intera giornata.
A Monza i sindacati hanno organizzato un presidio davanti al municipio dalle 9 alle 12. La vertenza interessa a livello nazionale circa 100.000 lavoratori. Nella nostra provincia sono impiegati oltre 700 addetti nel settore raccolta e spazzamento e altri 300 operano nel comparto degli spurghi. Altri 200 lavoratori sono impiegati nella provincia di Lecco.
Lo sciopero ha riscontrato un’ottima adesione: i lavoratori che hanno aderito sono stati più dell’85% tra quelli non precettati. In questo ambito, infatti, i servizi essenziali devono essere sempre garantiti.
“Le aziende vogliono un contratto più flessibile, più precario e più economico”, sottolineano Renato Sciortino, Simone Cereda e Damiano Giglio, segretari di Fit Cisl Monza Brianza Lecco, Fp Cgil Monza e Brianza e Fiadel.
“Vogliono destrutturare l’orario di lavoro – aggiungono –: una proposta per noi inaccettabile. In sostanza, un orario settimanale oggi definito diventerebbe estremamente flessibile a discrezione dell’azienda”.
Dal punto di vista economico, invece, la richiesta delle organizzazioni sindacali è in linea con gli aumenti contrattuali delle altre categorie.
I sindacati rivendicano anche evoluzioni delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori e sviluppo di processi di formazione continua.