Rinnovo del contratto di secondo livello alla Cassina di Meda: al raggiungimento di tutti gli obiettivi indicati dall’intesa, ogni lavoratore riceverà un premio
La soddisfazione della Fillea Cgil Monza e Brianza: “Il comparto ha tenuto”.

Gian Franco Cosmo, segretario generale della Fillea Cgil Monza e Brianza
La conferma arriva dal rinnovo del contratto di secondo livello alla Cassina di Meda, siglato nei giorni scorsi dalla rappresentanza sindacale unitaria con la direzione dell’azienda brianzola. Quest’ultima è specializzata nella produzione di arredamento di alta gamma. La società, che dispone di un’unità produttiva anche a Lentate, occupa complessivamente circa 500 addetti.
La rsu della Cassina è composta da Marilena Alfani, Gianpaolo Pellegatta, Tiziano Luraghi, Paolo Barlassina e Bruno Buraschi. In pratica, al raggiungimento di tutti gli obiettivi indicati dall’intesa, ogni lavoratore riceverà a metà del prossimo anno un importo massimo di duemila200 euro lordi.
Tra i parametri previsti dal contratto integrativo, ci sono il risultato aziendale-Ebitda, qualità, assenteismo e produttività. Il rinnovo dell’accordo, ottenuto in una situazione ovviamente molto particolare, testimonia il positivo stato dei rapporti sindacali all’interno nel Gruppo brianzolo.
“La sottoscrizione di un premio di produzione nella condizione sanitario/economica in cui ci troviamo attualmente – commentano Luigi Puppo ed Emanuele Lanosa della Filca Cisl Monza Brianza Lecco e Gianfranco Cosmo della Fillea Cgil Monza Brianza – è un traguardo molto importante. I componenti della rsu hanno svolto un ottimo lavoro durante la trattativa. Questo premio testimonia anche il confortante stato di salute della Cassina spa e in generale del settore dell’arredamento brianzolo. Il comparto, insomma, ha tenuto“.
Inoltre, grazie a questo rinnovo, per la prima volta viene introdotto in Cassina un premio di welfare. Ogni lavoratore potrà scegliere se utilizzare i servizi in welfare oppure percepire il premio di produzione in denaro. Una quota di 258 euro è comunque obbligatoriamente destinata al welfare. In questo caso è possibile versare il premio di produzione, percentualmente o in misura integrale, alla previdenza integrativa. In questa maniera alle lavoratrici e ai lavoratori viene garantita la maggiore libertà di scelta possibile.