Reddito di cittadinanza, storie e falsi miti

da | Dic 22, 2022 | Auser

Tosco Giannessi, presidente Auser Monza Brianza

Auser Monza Brianza nell’anno 2022 grazie alla collaborazione con l’Ambito di Monza e i relativi Comuni, ha potuto iniziare ad inserire all’interno del suo gruppo di volontari anche diversi operatori percettori del reddito di cittadinanza. Si tratta di persone che vengono individuate tra coloro che abbiano sottoscritto il Patto per il Lavoro o il Patto per l’inclusione sociale che, a seguito di un colloquio, accettano di prestare servizio per l’Associazione.

Il progetto si ripropone di far vivere ai beneficiari un’esperienza formativa gratificante, tipica dell’approccio e della filosofia solidaristica: si ritiene infatti che, nonostante siano tenuti per obblighi di legge a svolgere l’attività, i partecipanti possano sperimentare appieno il coinvolgimento peculiare delle azioni di volontariato, sviluppando e rinforzando le proprie abilità sociali, sentendosi utili per gli altri e parte attiva della società.

A cinque mesi dall’avvio del progetto, possiamo affermare che i volontari coinvolti si sono integrati molto bene all’interno dell’Associazione, per la quale sono diventati una risorsa importante. Si sono impegnati in diverse attività in base alle proprie attitudini e alle necessità dell’associazione: dagli accompagnamenti delle persone fragili presso le strutture sanitarie per visite, esami o terapie, ad un supporto nella gestione amministrativa e dell’ufficio, all’organizzazione delle attività presso i centri anziani, nei quali vengono svolte attività di apprendimento permanente quali corsi e laboratori di vario tipo o attività più ludiche e ricreative, ma sempre volte a promuovere la socializzazione e l’aggregazione.

Abbiamo conosciuto persone diverse, con alle spalle storie differenti, ma accomunate dal vivere un momento di difficoltà che tutte loro hanno saputo trasformare in un un’opportunità: quella di rendersi utili per la comunità di cui fanno parte, nell’ottica di aiutare chi ha più bisogno, chi è più debole, chi sta vivendo un momento di maggior difficoltà. E forse proprio perché anche loro hanno attraversato momenti duri, sono in grado di capire, di empatizzare, di stare accanto a chi è più fragile e di rendersi disponibile a dare una mano in più, perché sanno che cosa significa. Non conosciamo tutti i loro trascorsi, né siamo interessati ad avere un curriculum dettagliato di ognuno, perché non siamo qui per dare giudizi o sentenze, ma solo per accogliere coloro che con serietà e dedizione vogliono mettersi al servizio degli altri. E come di ogni altro volontario, quello che valutiamo è il suo operato. Ebbene, quello che abbiamo constatato finora è stata una grande disponibilità e una grande partecipazione, perché mai si sono tirati indietro di fronte ad una richiesta di aiuto, perché ogni giorno si danno da fare e non guardano l’orologio come se dovessero timbrare un cartellino, ma guardano cosa hanno davanti e vedono come poter essere di aiuto a chi ha più bisogno.

E’ per questo che vogliamo raccontare le loro storie, senza nomi e senza cognomi, perché non è questo che importa, ma perché vogliamo dare voce a tutti coloro che si impegnano costantemente e si mettono a servizio del prossimo e danno il proprio suo contributo al mondo che li circonda. E allora, la loro storia è la storia di tutti. E merita di essere ascoltata.

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