Presidio delle lavoratrici delle mense scolastiche di Monza e Brianza davanti alla prefettura
Presidio delle lavoratrici delle mense scolastiche di Monza e Brianza davanti alla prefettura, in via Carlo Prina. Ve lo avevamo anticipato qui.
Stiamo parlando di oltre 1000 lavoratrici sul territorio e di circa 38.000 in tutto il Paese.
Oggi è l’ultimo giorno del calendario scolastico.
Dal mese di marzo queste lavoratrici sono senza stipendio. Gli ammortizzatori sociali, molto bassi, sono già finiti! E alcune aziende non hanno anticipato la cassa integrazione in busta paga. Ci sono situazioni familiari molto difficili. Il valore aggiunto del sindacato è anche questo: restituire voce a settori travolti, silenziosamente, dall’emergenza Covid-19 facendo emergere le giuste rivendicazioni di persone duramente colpite dal punto di vista lavoratorivo e, conseguentemente, di reddito. E portarle a confrontarsi con le istituzioni. La prospettiva è terribile: fino a settembre nessuna retribuzione, nessun sussidio.
E a settembre? Quali prospettive per queste lavoratrici in una scuola alle prese con il distanziamento sociale? Il servizio sarà garantito? Le linee guida ancora non ci sono e l’incertezza cresce.
Una rappresentanza dei lavoratori, accompagnati da Matteo Moretti (Filcams) e Giulio Fossati (segreteria confederale Cgil), è stata accolta dalla prefettura. Dopo una chiacchierata di mezz’ora, Moretti ha fatto sapere che il rappresentante del Governo sul territorio ha ascoltato le preoccupazioni e le richieste dei lavoratori e si è impegnato a comunicare con i livelli istituzionali superiori nel tentativo di trovare una soluzione ai molti lavoratori in questa situazione.
La Filcams Cgil ha già fatto sapere di essere pronta a nuove iniziative.