Multiservizi, rinnovo contratto. Filcams Cgil e Fisascat Cisl: “Molte imprese hanno aumentato il fatturato, ora i diritti!”
Le Federazioni dei lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi di Monza e Brianza intervengono sul rinnovo del contratto dei multiservizi.
A firmare una nota congiunta dalla Brianza, questa mattina, sono Laura Lautieri della Filcams Cgil di Monza e Brianza e Francesco Barazzetta della Fisascat Cisl di Monza Brianza Lecco.
“Il Ccnl dei multiservizi è oramai scaduto da quasi 8 anni”, denunciano i due sindacalisti della categoria in un comunicato stampa congiunto.
“I lavoratori e le lavoratrici del settore coinvolti a livello nazionale sono circa 600 mila, svolgono servizi essenziali, che permettono tutti i giorni di utilizzare in sicurezza ospedali, scuole, uffici, banche ed aziende”, spiegano nella nota stampa.
Con la pandemia, molte imprese hanno aumentato i loro fatturati, ma di fatto stanno impedendo il rinnovo del Ccnl
“Queste lavoratrici e lavoratori hanno pagato pesantemente la crisi reclamando il rinnovo del Ccnl per un salario dignitoso, diritti e tutele contro la precarietà”.
E poi aggiungono: “Dopo la grande mobilitazione dello scorso ottobre, culminata con la manifestazione nazionale del 21, di fronte alla persistente resistenza delle associazioni datoriali al rinnovo del Ccnl, il 13 novembre scorso, il settore delle pulizie/servizi integrati ha proclamato lo sciopero nazionale”.
“Grande partecipazione, in tutta Italia, grazie alla quale è tornato ad aprirsi il dialogo tra le parti, che era stato interrotto a settembre dopo mesi di incontri inconcludenti”, rivelano.
Auspichiamo un cambio di passo nelle impostazioni delle associazioni datoriali
“Nel corso delle ultime trattative – spiegano ancora Lautier e Barazzetta -, sono state raggiunte intese su materie importanti: la salute, la sicurezza, la contrattazione integrativa”.
“Il negoziato aperto da quasi 6 anni, non può avere la pregiudiziale di attaccare i diritti dei lavoratori in un settore, tra l’altro, che negli ultimi anni di crisi ha visto continui tagli sulle ore di lavoro e di conseguenza sulle retribuzioni di ciascun lavoratore”, chiosano i due sindacalisti della Brianza.
“Con la pandemia, molte imprese hanno aumentato i loro fatturati, ma di fatto stanno impedendo il rinnovo del Ccnl”, accusano.
“Auspichiamo un cambio di passo nelle impostazioni delle associazioni datoriali, che sia volto a sciogliere i nodi più complessi e non risolti, insieme ad una risposta economicamente dignitosa per il salario”, commentano i due sindacalisti brianzoli.
“L’emergenza pandemica ha evidenziato ancor di più l’importanza del lavoro di queste lavoratrici e lavoratori, che hanno bisogno del riconoscimento del loro lavoro, dei loro diritti, della loro dignità, attraverso il rinnovo del Ccnl”, concludono.