Morti sul lavoro. Tragedia a Bellusco, la strage riprende anche in Brianza. Giulio Fossati Cgil MB: “Uno è già troppo!”
A perdere la vita Diouf Saliou, operaio di 44 anni, senegalese, da oltre 20 anni impegnato nella zingheria di Bellusco.
Un lavoratore attento alle condizioni di lavoro all’interno della sua fabbrica, non solo per sé, ma soprattutto per i colleghi: Saliou era un lavoratore attento ai valori del sindacato e, da tanti anni iscritto alla Fiom Cgil, si era candidato alle imminenti elezioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
“Non ci sono parole per commentare quanto accaduto – afferma Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza – siamo di fronte ad una vera e propria emergenza nazionale. Non si può non affrontare questo tema con la giusta importanza che deve avere. Quello che sta avvenendo nei luoghi di lavoro è una vera e propria strage, la dobbiamo chiamare proprio così”.
“Così una mattina ci si sveglia per andare al lavoro, si compiono gesti automatici che compongono abitudini e rituali quotidiani. A volte per la fretta, non facciamo neanche attenzione a salutare con affetto la nostra famiglia, i nostri affetti. Tanto li rivedremo questa sera. Ci aspetteranno nel calore di casa, quel luogo che è una conquista quotidiana fatta di fatica e sudore, una conquista di contratti strappati a fatica, di stipendi a volte risicati, a volte violati nella dignità di un diritto che dovrebbe essere indiscutibile e per tutti. E invece quel giorno qualcosa non funziona come deve. Un rischio non valutato correttamente, un movimento sbagliato, un automatismo di troppo dettato dalle nostre abitudini, ti strappano per sempre da quella corsa per la conquista della quotidianità e la felicità”, sono le parole di Giulio Fossati, segretario della Cgil di Monza e Brianza. Il sindacalista che per la Camera del Lavoro brianzola si occupa di Salute e Sicurezza nei posti di lavoro, ha appena appreso la notizia della tragedia: questa mattina all’alba, in una ditta di Bellusco, un 44enne ha perso la vita.
“Ancora una volta la fine del mese di febbraio, come l’anno scorso – continua Fossati –, segna l’inizio di una conta spietata che rappresenta il nostro mondo del lavoro e la nostra percezione della sicurezza sul lavoro. Oggi contiamo il primo morto sul luogo di lavoro nella nostra Provincia e pretendiamo che la conta si fermi qui. Uno è già troppo!”.
“Questa volta è accaduto a Bellusco, il nostro compagno di lavoro aveva 44 anni, ancora una caduta dall’alto e ancora un metalmeccanico. Dobbiamo agire tutti insieme per fare in modo che questi eventi non si ripetano più, ognuno deve fare la sua parte, datori di lavoro, lavoratori, enti ispettivi e la scuola”, conclude Fossati.
Prevenzione e formazione sono le cose su cui bisogna investire con urgenza.