Incidente mortale a Lissone, la Cgil chiede più sicurezza e meno precarietà nel lavoro
Il segretario Fossati: “Ci uniamo al dolore dei familiari per i quali ci mettiamo a disposizione”
“Indignati e arrabbiati ci uniamo al dolore dei cari della vittima per i quali ci mettiamo a completa disposizione”, afferma Giulio Fossati, segretario della Cgil di Monza e Brianza, dopo aver appreso la notizia di un lavoratore morto a Lissone, schiacciato da una piattaforma elevatrice che stava utilizzando durante un intervento di potatura nel giardino di un condominio.“Il Presidente della Repubblica nel suo intervento ha richiamato alla dignità del lavoro invitando il Parlamento e tutto il Paese a impegnarsi per azzerare i morti sul lavoro – continua Fossati –. Abbiamo visto le standing ovation e gli applausi dei parlamentari, ma ancora nulla per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro e ancora meno per ridurre la precarietà”.
“Anzi – tuona il segretario della Cgil in Brianza – ci tocca vedere attoniti cariche sui giovani e sugli studenti che rivendicano quanto affermato dal Presidente della Repubblica. Bisogna che questo Parlamento e le forze politiche tornino a contatto con la realtà”.
“Abbiamo firmato nel 2020 un protocollo in Prefettura che metteva al centro la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole di tutti i livelli e in particolare negli istituti tecnici e negli istituti professionali – continua Fossati –. La sicurezza nei luoghi di lavoro, la protezione dei lavoratori e la prevenzione dagli infortuni e dalle malattie professionali devono diventare materia didattica e lo ribadiamo con forza”.
“Quando si attiva l’ufficio scolastico per procedere in questa direzione?”, si chiede il segretario della Cgil. “Noi possiamo più aspettare perché moriamo tutti i giorni. Non sono passati due giorni dalla elezione del Presidente della Repubblica e a Monza e Brianza piangiamo il secondo caduto sul lavoro”, afferma.
“Proprio in questi giorni come Cgil Cisl Uil della Brianza abbiamo scritto una lettera ad ATS Brianza per rimettere il personale degli PSAL a fare attività di vigilanza nei luoghi di lavoro: è impensabile che un territorio produttivo come quello di Monza e Brianza possa essere sospesa la vigilanza nei luoghi di lavoro”, conclude.