Federlegno interrompe le trattative per il CCNL LEGNO, crescono le preoccupazioni per i lavoratori. Fillea Cgil Monza e Brianza: “Pronti allo stato di agitazione”
“Prendiamo atto dell’abbandono del tavolo delle trattative da parte di Federlegno e ci prepariamo alla mobilitazione”, ad annunciarlo è Gian Franco Cosmo, segretario generale Fillea Cgil Monza e Brianza.
La notizia arriva da Roma e a parlare sono i segretari generali di Feneal, Filca, Fillea: “Nei 15 incontri svolti in 17 mesi di trattativa – affermano in un comunicato unitario – abbiamo sempre dimostrato la nostra disponibilità nel trovare soluzioni condivise alle esigenze delle imprese, senza avere risposte esaustive né sulla parte normativa, né sulla parte economica della nostra piattaforma. Federlegno, da parte sua, ha dimostrato dal primo momento la volontà di perseguire un modello di impresa basato non sulla qualità del lavoro, sugli investimenti, sulla professionalità e sul benessere organizzativo, ma sulla riduzione dei costi e su una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro. Dobbiamo amaramente rilevare che, in un contesto 4.0, nelle controparti è rimasta ancora una visione fordista dell’organizzazione del lavoro, dove cercando dipendenti, si sono ritrovati invece lavoratori consapevoli di cosa deve diventare il mondo del lavoro”.
“Mancano ancora le risposte su temi a noi cari come: ambiente e sicurezza, formazione, diritti, bilateralità, welfare e aumenti retributivi. Su questi ultimi c’è stata solo la conferma del modello con una quantità insufficiente di salario oltre al periodo di vacanza contrattuale che ormai è di diciotto mesi”, spiega Cosmo.
Per questi motivi le sigle sindacali hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione per tutto il settore “con modalità che partono dal blocco della flessibilità e degli straordinari”, e che coinvolgeranno anche il territorio di Monza e della Brianza.
“Inizieranno da subito attivi e assemblee in tutti i luoghi di lavoro”, annunciano i sindacati, che aggiungono: “Riteniamo che le Aziende italiane del mobile e arredo possano vincere nel mondo aumentando qualità, redditività e competitività solo confrontandosi con i lavoratori. Questo è il modello proposto aumentando l’estensione della contrattazione di secondo livello, dove il dialogo proficuo tra lavoratori e aziende potrà e dovrà essere vincente, solo il tal modo potremo costruire comunità aziendali coese in grado di poter superare questo periodo di crisi economica conseguenza dell’emergenza Covid”.