Contro la violenza sulle donne una performance artistica delle studentesse e degli studenti
Piazza Arengario, Monza
Data:25 Novembre 2021
Inizio: 15:00
Termine: 18:00

Promosso da:

Camera del Lavoro territoriale di Monza e Brianza

Giovedì 25 novembre 2021

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Alle 15 in Piazza Arengario a Monza.

Una performance artistica a cura delle studentesse e degli studenti del Liceo Nanni Valentini di Monza e interventi di associazioni, istituzioni e sindacato.

 

C’è qualcosa di sconvolgente nell’incessante e drammatico ripetersi di femminicidi, da parte di mariti, fidanzati o ex: a colpire non sono solo il vedere una vita soppressa vigliaccamente, la disperazione di figli e parenti, ma la chiara e continua affermazione della cultura patriarcale, in cui la donna è percepita come “proprietà privata”.

Una cultura purtroppo ancora molto presente anche nelle nuove generazioni, nonostante il movimento delle donne abbia analizzato e denunciato questa vergogna ormai da decenni.

Si tratta di “colpi di coda” di una cultura che non vuole morire? Forse. Quello che è certo è che non possiamo accettare che essa continui ad agire impunita.

Lo dobbiamo alle donne assassinate (in Italia 85 da inizio anno, 112 nel 2020, 111 nel 2019, 133 nel 2018); alle donne vittime di ogni forma di violenza (2.435.000 negli ultimi 5 anni secondo i dati Istat).

Ma anche alle giovani: figlie, nipoti, a chi verrà dopo che non dovranno essere più vittime dei frutti avvelenati
di questa subcultura. Da molto tempo le donne sostengono che anche gli uomini sono vittime di stereotipi e costrizioni imposte dal modello patriarcale. Ne sono consapevoli anche le diverse associazioni maschili nate nel corso degli anni a partire da queste riflessioni.

Insieme dobbiamo trovare la forza di andare oltre le affermazioni, agire concretamente e senza titubanze.
In primis l’educazione nelle scuole: si chiami educazione sessuale o affettiva, educazione civica, educazione al rispetto o alla parità di genere, poco importa, purché diventi finalmente una realtà in ogni ordine e grado di istruzione.

Un altro importante obiettivo, per noi tutte, è quello di rafforzare le relazioni tra donne. Praticare l’ascolto,
la condivisione, la solidarietà con chi ci è vicina e chi è lontana.

Quest’anno e mezzo di pandemia ci ha
confermato che nelle crisi sono le donne a pagare il prezzo più alto. Ci ha ricordato che i problemi di chi vive dall’altra parte del mondo sono anche i nostri, non solo sul versante sanitario ma anche su quello dei diritti negati, violati e abusati.

Pretendiamo che anche il virus della violenza contro le donne sia combattuto in modo serio e sistematico come si è fatto con il Covid e che la Convenzione di Istanbul sia veramente applicata in Italia con azioni di contrasto e prevenzione.