Decreto “Rilancia Italia”, un altro passo avanti per chi lavora per lo Sport
Un altro passo avanti per le tutele e i diritti di chi lavora per lo sport.
Con il decreto “Rilancia Italia” viene confermato anche per i mesi di aprile e maggio l’intervento di sostegno al reddito per chi lavora nello sport, sia per i dipendenti che per i collaboratori sportivi.
Con questa breve nota vogliamo fornirvi alcune indicazioni e valutazioni sul contenuto del decreto.
Per chi lavora nelle società sportive con un contratto di lavoro da dipendente viene estesa la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga per ulteriori 9 settimane.
Per chi lavora con il riconoscimento del compenso o lettera d’incarico ovvero per il collaboratore sportivo, per il mese di aprile e maggio viene confermato il bonus di 600 € per ognuna delle due mensilità.
Si allarga la platea dei destinatari che con il decreto “Cura Italia” erano riferibili solo a chi aveva rapporti di collaborazione presso federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, società e associazioni sportive, mentre il nuovo decreto si rivolge anche ai collaboratori presso il Coni ed il Comitato Paraolimpico.
Possiamo ritenere confermati i requisiti già previsti per il bonus di marzo e l’accesso automatico (se in possesso di tutti i requisiti richiesti da Sport e Salute S.p.A) all’indennità per chi aveva presentato domanda con il “Decreto Cura Italia” di marzo 2020 ed era rimasto escluso anche se con un reddito superiore ai 10.000 euro, per questi che hanno presentato la domanda a marzo non vi è necessità di ripresentare la domanda.
Entro 7 gg a partire dalla emanazione del decreto verranno rese noti requisiti e modalità necessari per averne il riconoscimento ed ottenere il beneficio, per quanti potranno accedere al bonus in aggiunta rispetto alla platea già individuata.
Il decreto “Cura Italia”, per bonus sportivi, prevedeva uno stanziamento di 50 milioni di euro, che avrebbero coperto circa 83.000 richieste. Le domande pervenute a Sport e salute S.p.A, struttura erogatrice, sono state circa 130.000.
Come CGIL, già nella predisposizione del decreto avevamo sollevato il problema della limitata disponibilità, ci era stato risposto che non si avevano dati su quanti potevano essere i destinatari ma che a fronte di necessità il governo si impegnava a trovare le risorse necessarie. È notizia data dal Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili che le risorse per riconoscere il bonus anche agli oltre 40.000 collaboratori sportivi che ancora non hanno ricevuto il sostegno al reddito sono state deliberate e permetteranno così di erogare il bonus marzo a tutti quelli che avevano i requisiti e che hanno fatto richiesta senza aver ancora ricevuto riscontro.
L’azione svolta dalla CGIL a sostegno di chi lavora per lo sport ha dato una prima risposta a tanti che in questa situazione emergenziale starebbero stati nuovamente penalizzati.
Proseguiamo insieme l’attività e le azioni necessarie per riconoscere tutele e diritti a chi opera a vario titolo nello sport.
Ogni lavoratore deve poter avere tutele: un reddito dignitoso; coperture assicurative e malattia; copertura previdenziale; tutele per responsabilità civili e adeguata formazione e riconoscimento dei titoli di studio.
Questo mondo, a cui tutti assegnano grande importanza sociale e che interessa un valore economico di quasi il 2% del PIL nazionale, che crea ricchezze ad un indotto di un altro 2%, ha bisogno di trasparenza di regolazione e di sostegno.
I dati oggi raccolti da sport e salute sono eloquenti. Quasi 500.000 persone nel settore lavorano con prestazioni da collaborazioni sportive, prive di qualunque tutela e diritto, e vi sono inoltre più di 100.000 lavoratori a cui è applicato il contratto dei dipendenti dello sport.
Infine è necessario che nell’emergenza sanitaria venga garantita la riapertura in sicurezza per tutti. Si sta procedendo alla ripresa delle attività delle strutture e degli impianti sportivi.
Ogni azione attuata dovrà prevedere la messa in sicurezza, non solo delle condizioni di tutela per gli utenti e dei praticati ma dovrà considerare tutte le norme e le procedure per la tutela di tutti quei lavoratori sportivi che oggi ne sono privi.
Per questo il nostro prossimo immediato obiettivo è un’assicurazione sanitaria di emergenza per tutti i c.d. collaboratori sportivi oggi fuori da ogni copertura per
malattia e infortunio.
Informazioni a cura di NIdiL CGIL Nazionale e Slc Cgil Nazionale