Contratto Codebri, Fp Cgil: “Pretendiamo rispetto per i lavoratori, la politica non può essere ambigua”
Voci contraddittorie sul cambio di contratto da Enti locali a Uneba. Ma la Cgil lo dice da oltre un anno
Nella confusione dettata dalle dispute politiche, ci sono organizzazioni sindacali, come la Funzione Pubblica Cgil di Monza e Brianza, che tengono la barra dritta con l’unico obiettivo di tutelare i diritti delle persone che lavorano. La Cgil, infatti, è un sindacato autonomo e indipendente, anche dal contesto dei partiti, e da questa condizione di libertà attinge la forza per rappresentare le lavoratrici e i lavoratori che ad essa si rivolgono.
È ciò che emerge anche dalla vicenda del cambio di contratto dei lavoratori dipendenti del Consorzio Desio Brianza, Codebri. L’azienda, con l’unanimità dei Comuni soci, ha comunicato la volontà politica di trovare “una soluzione contrattuale per la problematica di mancato pagamento da parte di INPS delle malattie dei dipendenti dando 6 mesi di tempo (fino al 30 giugno, ndr) per avviare e concludere un percorso di confronto con i sindacati finalizzato alla stesura di un contratto decentrato che garantisca ai lavoratori presenti e futuri tutti i diritti e le tutele di cui godono nell’attualità i dipendenti di Codebri”, come spiega Silvia Papini della Fp Cgil di Monza e Brianza.
Al termine di tale periodo e in assenza di accordo tra le parti, infatti, Consorzio ha dichiarato l’intenzione di agire con atto unilaterale di modifica di contratto.“A seguito di tale comunicazione – spiega la funzionaria della Fp Cgil – insieme a Cisl Fp e all’RSU, ha reso conto della situazione ai lavoratori riferendo, durante un ‘assemblea, la posizione assunta da Consorzio su mandato dei soci e valutando insieme a loro l’opportunità di sedersi al tavolo della trattativa per affrontare la stesura di un contratto decentrato integrativo che garantisca il riconoscimento di pari trattamento normativo ed economico a tutte le lavoratrici e i lavoratori attuali e futuri”.
La Fp Cgil ha ribadito il proprio impegno ad affrontare la contrattazione con l’obiettivo di “difendere i diritti di tutti i lavoratori e confermando la propria indisponibilità ad avvallare situazioni di sperequazione tra i dipendenti non escludendo, nel caso la contrattazione non dovesse garantire e rispettare gli impegni, di mettere in atto tutte le iniziative sindacali di lotta possibili a partire dalla mobilitazione fino all’estrema scelta di indire uno sciopero qualora il tavolo si chiudesse con un mancato accordo tra le parti”.
Una posizione lineare e trasparente a tutela dei lavoratori in una fase di transizione molto delicata. Non stanno dimostrando lo stesso rispetto per i lavoratori i gruppi politici che, conoscendo forse poco la materia, intervengono in maniera contraddittoria. Ma è ancora la Fp Cgil a mettere ordine nella confusione che si sta generando per la “presenza di voci discordanti all’interno delle singole amministrazioni dei Comuni consorziati che starebbero sollevando perplessità in merito all’attuazione del cambio di contratto”. Papini, infatti, si “dichiara stupita di queste nuove posizioni poiché, da oltre un anno, sta chiedendo, insieme ai lavoratori di Consorzio, un intervento politico a tutela dei lavoratori essendo l’assembleaa dei Soci elemento fondamentale nella stesura delle linee di indirizzo definite dal Consiglio di Amministrazione di Codebri”.
Le nuove posizioni emerse, infatti, sarebbero in linea con le richieste portate avanti fino ad ora dalla Cgil. Insomma, la politica arriva un po’ in ritardo. Ma Papini vuole verificare che siano intenzioni concrete: “Chiediamo ai comuni, qualora l’intenzione fosse veramente quella di cambiare la posizione sostenuta fino ad oggi, di intervenire immediatamente per scongiurare l’ipotesi del passaggio al CCNL Uneba”.
“Restiamo a disposizione, qualora fosse necessario o utile, ad un confronto finalizzato a risolvere la situazione che ormai si protrae da oltre un anno e che vede coinvolti 130 lavoratrici e lavoratori e le loro famiglie”, continua la sindacalista della Fp Cgil, che aggiunge: “In assenza di una posizione precisa e certa che attesti una seria volontà della parte politica di intervenire a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impedendo il cambiamento attualmente in atto, per senso di responsabilità verso le persone coinvolte siederà al tavolo della contrattazione perseguendo gli obiettivi che fino ad ora e sempre l’hanno guidata”.