Blocco dei licenziamenti, la retromarcia del Governo innesca una serie di scioperi nelle fabbriche
La Brianza metalmeccanica si ferma
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Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Monza e Brianza
Al grido Licenziare non è un diritto si sono fermate le lavoratrici ed i lavoratori di diverse aziende brianzole. Agrati, Malvestiti, Fontana, Micron, Microtecnica, Ksb, Cbi, Vrv, Beta utensili, Babcock, Rosler e tante altre hanno incrociato le braccia per rispondere ad una scelta, quella del Governo dettata dalla volontà di Confindustria, sbagliata e profondamente ingiusta.
“È necessario prorogare il blocco dei licenziamenti per il tempo necessario per consentire il rafforzamento degli ammortizzatori sociali in direzione di una copertura universale – afferma Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza – Non possiamo assolutamente permetterci il rischio della perdita di ulteriori centinaia di migliaia di posti di lavoro e per questo sosteniamo l’iniziativa di mobilitazione promossa dalle Rsu in tantissime fabbriche metalmeccaniche del territorio”.
“Una questione, quella della proroga del blocco dei licenziamenti, che non può considerarsi chiusa ed è per questo che venerdì 28 maggio prossimo saremo in piazza a Roma a sostenere le ragioni di Cgil, Cisl e Uil per chiedere la revoca del provvedimento ed una riforma degli ammortizzatori sociali – prosegue Pietro Occhiuto che conclude – A fronte di milioni di ristori consegnati alle aziende il Governo decide di abbandonare l’anello più debole della catena. Dopo la lotta per la sicurezza in reparto e i sacrifici degli ultimi 15 mesi, le lavoratrici ed i lavoratori ricevono questo bel ringraziamento. Non possiamo permetterci di perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro”.