“Amiamo il trasporto pubblico locale”. Con lo sciopero di venerdì 25 febbraio, le sigle sindacali lanciano un grido d’allarme per il diritto alla mobilità di tutti i cittadini
“Chiediamo unitariamente una maggiore sensibilità alle istituzioni sul tema trasporto pubblico”, afferma Sara Tripodi, segretaria generale della Filt Cgil di Monza e Brianza, la categoria che per la Cgil tutela e organizza le lavoratrici e i lavoratori che operano nei trasporti e nei servizi ausiliari e complementari alle attività di trasporto.
“Oggi nessuno è più disponibile a investire il suo futuro nella professione di conducente di autobus – spiega Tripodi –, i costi delle patenti molto alti sono a carico delle persone, la responsabilità e i turni massacranti di una viabilità non studiata per il trasporto pubblico e salari fermi dal 2017 sono tra le principali ragioni di questa crisi nel settore”.
“Noi non ci dimentichiamo – continua ancora la segretaria generale della Filt in Brianza – che questi lavoratori sono stati indispensabili in lockdown e che il trasporto pubblico è un buon alleato nella transizione ecologica, ma è necessario investire nel fattore umano a partire dal rinnovo dei contratti”.
“Rinnovare il parco mezzi grazie al Pnrr non produrrà nessun effetto vista la mancanza di autisti. È necessario che le istituzioni facciano pressione affinché si rinnovino i contratti e si inizi a pensare a un servizio di trasporto davvero corrispondente alle esigenze di cittadini e lavoratori”, aggiunge la dirigente sindacale della Cgil.
“Il 25 febbraio riprende l’azione di mobilitazione perché davvero crediamo che nel settore sia necessario l’intervento di una politica pubblica in grado di tenere insieme la trasformazione della mobilità e un lavoro di qualità per garantire una maggiore efficienza del servizio. Il nostro sciopero è un grido d’allarme che riguarda il diritto alla mobilità di tutti”, conclude Tripodi.