ADAC Monza, sciopero il 7 giugno per contrastare la delocalizzazione
Le lavoratrici e i lavoratori della ADAC di Monza Italia il 7 giugno incroceranno le braccia per contrastare il piano di ristrutturazione annunciato dalla casa madre tedesca
Una nuova sfida per la Filcams Cgil di Monza e Brianza e per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. L’obiettivo è di contrastare la delocalizzazione ed evitare, così, licenziamenti e ridimensionamenti della sede italiana.ADAC è una società tedesca che associa gli automobilisti in Germania e garantisce loro servizi e assistenza nei viaggi all’estero attraverso il supporto delle filiali europee.
In Italia la filiale unica è ADAC Service Italia e si trova a Monza (in via Borgazzi 25-27) e impiega 66 lavoratrici e lavoratori a tempo indeterminato. Alcuni di loro hanno un contratto part-time verticale stagionale legato alla maggior affluenza dei turisti tedeschi nella nostra penisola in alcuni momenti dell’anno.
“In questi anni la filiale italiana è cresciuta in numero di occupati e il livello del servizio attraverso le competenze e le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori (in prevalenza l’occupazione è femminile con un’età media di45anni, n.d.r.) è stato molto apprezzato dalla casa madre tedesca e dal riscontro degli associati“, fanno sapere con una nota i rappresentanti dei lavoratori e la segreteria della Filcams Cgil Monza e Brianza.
Gli anni 2020 e 2021, però, sono stati caratterizzati da una flessione molto importante del flusso turistico che ha, in alcuni periodi, azzerato le partenze. Contesto nel quale si sono utilizzati gli ammortizzatori sociali Covid approvati nei vari Decreti del Governo.
“Nel 2020 è stato annunciato un piano di ristrutturazione ‘ANS 2.0’ che, nonostante la pandemia, è stato confermato nella sua implementazione in queste settimane attraverso riunioni con i lavoratori svolte in tutte le filiali europee“, spiega Matteo Moretti, segretario generale della Filcams in Brianza.
“Malgrado le criticità motivate dalle rappresentanze sindacali dei vari paesi all’interno del comitato aziendale europeo, i contributi tecnici rappresentati in riunioni specifiche dalla direzione italiana e il confronto sindacale dove abbiamo evidenziato la contrarietà dei lavoratori italiani, il piano viene portato avanti e prevede un impatto molto pesante in termini di trasferimenti di attività dall’Italia e di conseguenza sui livelli occupazionali con conseguenti licenziamenti“, spiega Moretti.
Lo scenario che potrebbe avvevarsi è da incubo, ed è ancora il segretario della Filcams Cgil Monza e Brianza a scpiegarlo: “Le attività dell’Amministrazione, che impiegavano 3 lavoratrici, vengono riportate in Germania; le attività di primo intervento telefonico in alta stagione vengono svolte dalla Grecia, già a partire da maggio 2021, riducendo l’impiego dei lavoratori stagionali e nuove assunzioni stagionali; le attività di assistenza sanitaria, che prevedono un livello di competenze elevato per le 10 persone impiegate, verranno trasferite completamente in Spagna dal marzo del 2022; le attività svolte in orario notturno dalla filiale italiana saranno svolte dalle altre filiali“.
“Complessivamente, le persone impiegate in queste attività sono tra le 15 e le 20 persone e la perdita di questi posti di lavoro esporrebbe, oltre le persone coinvolte in un momento difficilissimo dal punto di vista sociale ed economico per la crisi generata dalla pandemia da Covid-19, a forti rischi anche la sostenibilità della sede italiana che perdendo volumi di attività e il valore aggiunto delle attività a maggior contenuto professionale potrebbe subire ulteriori ridimensionamenti“, spiega ancora il diregente sindacale.
“Crediamo – aggiunge – anche che il livello di qualità offerto ai soci ADAC tedeschi, garantito dall’assistenza diretta delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, con questo piano venga compromesso poiché interloquire a tutela del socio con enti, strutture sanitarie, officine di riparazione, fornitori sul territorio italiano non può essere fatto con la stessa efficacia dalle altre filiali per esperienze e competenze culturali consolidate in molti anni“.
“Inoltre crediamo che la responsabilità sociale di un’azienda importante come ADAC per la sua storia e per la sua popolarità in Germania, debba prevedere un’attenzione alle persone e soprattutto che in un momento difficile per l’Italia e tutti i paesi europei si debbano evitare operazioni di delocalizzazione che creano disagio economico e sociale ai lavoratori e alle loro famiglie“, ha aggiunto il segretario di Filcams in Brianza.
A proposito di responsabilità, bisogna sottolineare che ADAC Service Italia ha usufruito e sta tuttora usufruendo degli ammortizzatori sociali Covid, mentre in Grecia e in Spagna viene assunto nuovo personale stagionale e fisso per svolgere proprio le attivitá che vengono trasferite dall’Italia.
“Chiediamo che questo piano venga cambiato e che vengano mantenute le attività in Italia e i livelli occupazionali; la ristrutturazione non può scaricarsi sui lavoratori italiani!”, è la richiesta del sindacato.