Si è costituito il gruppo provinciale di sostegno alla petizione regionale sulla sanità che rivolge 5 richieste a Regione Lombardia.

I cinque punti della petizione riguardano il centro unico di prenotazione regionale, l’abbattimento delle liste di attesa, lo stop all’utilizzo dei medici a gettone, le condizioni dei servizi per gli anziani e le rette delle Residenze Sanitarie Assistenziali e il potenziamento dei servizi territoriali.

Del gruppo provinciale fanno parte Medicina Democratica, ARCI, ACLI, CGIL, SPI CGIL, FP CGIL, Associazione Alisei, Diritti Insieme, AUSER MB, Federconsumatori, Cittadinanza Attiva MB insieme a Alleanza Verdi-Sinistra, PD, M5S, PSI, PCI provinciali, ma altre associazioni aderiranno probabilmente nei prossimi giorni.

“Dopo la bocciatura dei referendum sulla sanità da parte della maggioranza del Consiglio regionale della Lombardia non intendiamo rinunciare al nostro impegno per affermare il diritto alla salute anche nella nostra Regione” sostengono i rappresentanti delle diverse organizzazioni che si sono incontrati nei giorni scorsi a Monza. “Aderiamo alla petizione del Comitato regionale La Lombardia SiCura perché questi cinque argomenti e le proposte in cui si articolano sono in grado di rispondere a bisogni e difficoltà di gran parte delle cittadine e dei cittadini anche su questo territorio” continuano i promotori della raccolta firme in Provincia di Monza e Brianza.

La petizione può essere firmata presso tutte le sedi delle organizzazioni aderenti e tramite il link sulla piattaforma Change.org (https://chng.it/pqWK4QV4). Per informazioni è possibile anche consultare il sito dedicato www.lalombardiasicura.it o le pagine social del Comitato regionale.

Testo della petizione

  1. Centro unico di Prenotazione: istituzione da parte della Regione entro il30/6/2024di un CUP, che dovrà disporre delle agende di tutte le strutture, pubbliche e private contrattualizzate, e di ogni specialità; sospensione dei contratti con quelle aziende private che si rifiutano di consegnare le agende al CUP. Il CUP dovrà fissare visite ed esami nel territorio di residenza (ASST) del cittadino/a richiedente.

  2. Abbattimento delle liste d’attesa:a) attraverso un periodico controllo, da parte di Regione e Ats, sulle strutture pubbliche e private accreditate, per verificare: che non siano chiuse le agende, pratica vietata dell’attuale legislazione; la corretta gestione dei fondi nazionali e regionali destinati all’abbattimento delle liste d’attesa; l’assenza di qualunque pratica finalizzata a trasferire la richiesta del cittadino/a dal pubblico al privato; b) interruzione temporanea dell’intramoenia nelle strutture sanitarie che non rispettano i tempi di attesa relative alle classi di priorità indicate dai Medici di Medicina Generale; c) monitoraggio e controllo attività a pagamento delle strutture private (tempi di attesa).

  3. Medici a gettone (non dipendenti):rispetto rigoroso della legislazione e delle delibere che prevedono la soppressione della pratica del medico a gettone sotto qualunque forma si realizzi. Stabilizzazione a tempo indeterminato del personale sanitario precario, assunzione di medici, infermieri e ostetriche, riconoscimento e valorizzazione, anche economica, a partire dal contratto nazionale, del lavoro di tutti gli operatori sanitari.

  4. Residenze Sanitarie Assistenziali e anziani:miglioramento dell’insieme dei servizi per anziani: case popolari dignitose, assistenza domiciliare, servizi vicini a casa (negozi, ambulatori, attività culturali e sportive), piccole residenze comunitarie. Per le persone ospitate nelle RSA e nelle ASP prevedere che la copertura dei costi sanitari sia tutta a carico di Regione, sgravando le rette alle famiglie da qualunque costo sanitario (almeno 50% retta), così come prevedono le leggi sui Livelli di assistenza. Monitoraggio delle cure e della loro appropriatezza anche al fine di individuare eventuali pratiche coercitive. Istituzione da parte della Regione di un sistema di indicatori di qualità e pubblicazione periodica dei risultati.

  5. Servizi Territoriali:diffusione e potenziamento dei servizi territoriali dotandoli di tutte le risorse, il personale e le professionalità necessarie alla qualità del loro lavoro, e in particolare: consultori pubblici e servizi dedicati alla tutela della salute sessuale e riproduttiva delle donne, servizi di salute mentale, servizi di medicina del lavoro per la riduzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro, servizi di prevenzione, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente.