Duro comunicato di Fiom Fim e Uilm contro Gianetti Ruote: “Scarica sulle spalle dei lavoratori tutti i costi della crisi”
Gianetti Ruote scarica sulle spalle dei lavoratori tutti i costi della crisi. Questa la dura accusa di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm che denunciano anche la volontà antisindacale dell’azienda con sede a Ceriano Laghetto, in provincia di Monza e Brianza.
Le organizzazioni sindacali si sono dovute scontrare con l’atteggiamento antisindacale di Gianetti Ruote. Lo denunciano in un comunicato unitario Fim, Fiom e Uilm*
“Stiamo assistendo ad una commedia drammatica per tanti lavoratori e relative famiglie che passa attraverso molte mancanze e scelte unilaterali dell’impresa” affermano i rappresentanti sindacali.
“Stiamo discutendo senza trovare soluzione per mancanza di volontà da parte aziendale di diverse questioni importanti per la tutela dei lavoratori, dell’occupazione e del reddito in una fase complicata mai vista prima”, afferma Stefano Bucchioni della Fiom Cgil di MOnza e Brianza.
Per tutelare gli interessi dei lavoratori, le RSU e i sindacati si stanno muovendo su più fronti, dalle segnalazioni alle ATS e all’Ispettorato del Lavoro alla causa in base all’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori. Proprio riguardo alla causa, il 3 luglio 2020 presso il tribunale di Monza si terrà l’udienza per comportamento antisindacale depositato dalle tre sigle sindacali di categoria. “Speriamo sia l’atto conclusivo di una vicenda dolorosa per tutti e che possa stoppare le prepotenze di questa dirigenza cieca ai bisogni dei propri dipendenti”, spiega Bucchioni della Fiom.
“In questi mesi abbiamo anche vissuto il mancato anticipo della cassa integrazione – rincarano in modo animato i delegati della RSU – sono tutti colpi bassi sferrati ai dipendenti da una società che bada più a come fare bancomat con le tasche delle lavoratrici e dei lavoratori piuttosto che a intraprendere un vero confronto con la parte sindacale in merito a un piano industriale che traghetti la Società fuori dall’attuale situazione di difficoltà, la sparata fatta sulla quattordicesima ci fa pensare che questa Proprietà non ha nessun interesse a mantenere le attività produttive a Ceriano Laghetto, anzi ci conferma il contrario e cioè l’intenzione di chiudere e di portarsi via il lavoro”
Le organizzazioni sindacali territoriali, infatti, nell’ultima riunione dove il tema della discussione era la nuova procedura di cassa integrazione per covid-19 per altre 5 settimane, si sono trovate di fronte all’ennesimo strappo da parte della Gianetti Ruote che comunicava, non solo che non avrebbe anticipato per l’ennesima volta la cassa integrazione, ma anche che avrebbe usata la stessa per fare la chiusura collettiva per il periodo estivo. L’ennesima beffa nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che secondo i dettami della proprietà dovrebbero stare a casa metà luglio e metà agosto senza paga aspettando l’erogazione del trattamento da parte dell’Inps. “É inaccettabile che la chiusura collettiva venga fatta con l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale, a carico della collettività, anziché utilizzando le ferie” affermano i responsabili territoriali delle organizzazioni sindacali.
“Pensavamo che dopo questo annuncio la Direzione Aziendale avesse finito di sparare contro i propri dipendenti, invece quanto successo negli ultimi dieci minuti di riunione ci ha lasciato basiti….” proseguono. Infatti si e’ unito alla call conference il Sig. Goran Mihailovich attuale Ad della società, il quale ha iniziato a spiegare di come un dipendente della Gianetti, grazie alla contrattazione avvenuta negli anni, costi in media poco meno di un lavoratore tedesco ma molto di più di un lavoratore turco.
La concorrenza Gianetti la vuole fare sui prezzi di vendita delle ruote e per mantenere o acquisire clienti ha abbassato nel tempo gli stessi per competere con la concorrenza degli altri produttori tra cui quelli turchi. Per questo ha concluso dicendo che dava tempo una settimana per trovare un accordo al fine di eliminare la quattordicesima, già per altro interamente maturata, abbassare quindi il costo del lavoro per esser competitivi nei mercati globali, completando di fatto l’operazione di azzeramento totale di tutti gli accordi economici sottoscritti negli anni.
La risposta di Fim Fiom e Uilm è stata netta, chiara, decisa: “No!”
Questa è l’ennesima dimostrazione di come alcune imprese intendono uscire dalla crisi, non proponendo in piano industriale di prospettiva, ma scaricando i sacrifici sulle spalle dei lavoratori e lavoratrici. “Tra l’altro non avendo nemmeno la certezza che sia sufficiente a garantire la sopravvivenza dello stabilimento nel futuro”, è il commento dei sindacati. Già da diversi anni, nonostante il taglio di tutti i “costi” fatti digerire ai dipendenti, la Gianetti è in costante perdita e non inverte la tendenza.
Dimostrazione che i problemi probabilmente sono altri.
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*sintesi del comunicato unitario a cura della redazione di cgilbrianza.it