Lavoro. La ripartenza in Brianza tra timori e nuove prospettive. Il punto della Cgil
Questa mattina la Cgil di Monza e Brianza ha fatto il punto con i giornalisti della stampa locale in merito alle riaperture dopo la pausa estiva e alle crisi aperte in Brianza.
Una videoconferenza stampa alla quale hanno partecipato tutti i giornalisti delle testate locali e che è servita per una ricognizione su tutte quelle vertenze aperte che non hanno ancora trovato uno sbocco soddisfacente. Ma anche per abbozzare una prima riflessione sui mesi che ci spettano.
All’incontro con la stampa hanno preso parte Angela Mondellini, segretaria generale Cgil Monza Brianza, Ermanno Donghi, segretario generale Filctem Cgil Monza Brianza, Pietro Occhiuto, segretario generale Fiom Cgil Monza Brianza, e Matteo Moretti, segretario generale Filcams Cgil Monza Brianza.
Il settore chimico è in movimento. A darne contezza è stato Ermanno Donghi, segretario generale della Filctem Monza e Brianza, la categoria della Cgil che organizza e tutela i lavoratori e le lavoratrici di alcuni comparti dell’industria, dell’artigianato e dell’energia. Donghi ha sottolineato come in alcune aziende si assuma e in altre ci sia una riorganizzazione: dinamiche legate alla battaglia contro il Covid, dalla produzione dei vaccini a tutto ciò che serve per uscire dalla situazione di pandemia. Preoccupazione, invece, per lo sblocco dei licenziamenti previsto a fine ottobre in alcuni settori.
Al centro della conferenza stampa anche la vertenza Gianetti. “Una crisi che fatica a trovare uno sbocco“, l’ha definita Pietro Occhiuto, segretario generale Cgil dei metalmettanici. Il Mise dovrebbe riconvocare le parti sociali per continuare a discuterne, mentre cresce l’attesa per l’udienza prevista per il 9 settembre, quando i giudici si pronunceranno sulla presunta attività antisindacale dell’azienda. In Icar, invece, si va verso il fallimento: un’altra brutta vicenda che coinvolge circa un centinaio di lavoratori brianzoli.
Per quanto riguarda la Filcams, invece, la vertenza simbolo rimane quella di Adac che coinvolge 56 lavoratori, quasi tutte donne. Dopo lo sciopero di 72 ore, con lo straordinario successo del 99% di lavoratori che hanno aderito, si attende, sempre per il 9 settembre, il pronunciamento in merito alla presunta condotta antisindacale dell’azienda che, proprio in occasione dello sciopero, aveva dirottato le telefonate destinate ai lavoratori in agitazione in Italia, in altri Paesi. “Le lavoratrici sono molto determinate a continuare questa battaglia per il lavoro e contro le ingiustizie“, ci ha tenuto a precisare Moretti. Si attende ancora la risposta del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, sollecitato dalla Filcams e dai lavoratori. L’Adac è l’Automobile Club tedesco e sappiamo quanto i tedeschi amino viaggiare nel nostro Paese: la questione, dunque, coinvolge anche le politiche per il turismo.
Preoccupazione per la fine del blocco dei licenziamenti previsto a fine ottobre è stata espressa dalla segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza Angela Mondellini. I settori coinvolti sono anche quelli che maggiormente hanno sofferto la crisi scaturita dalla pandemia: commercio, ristorazione, terziario avanzato.
“In questi mesi, sebbene i dati sulla produzione sono leggermente positivi e anche i dati occupazionali sono leggermente positivi (dati Istat, ndr), noi, dal punto di vista territoriale e della qualità del lavoro osserviamo con preoccupazione che una fetta della popolazione ha smesso di cercare lavoro perchè alcuni settori non si sono ancora ripresi dalla crisi“, ha dichiarato Mondellini. A questo quadro di incertezza bisogna aggiungere che anche le abitudini dei consumatori sono cambiate, complici le restrizioni forzate, e ad andare forte è l’e-commerce.
“Le nostre sedi sono a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno bisogno“, ha concluso la segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza.