Migrazione. Dopo la notizia dei sei giovani afgani nascosti per giorni in un camion e transitati in Brianza
La Cgil: “Inaccettabile, non possiamo essere indifferenti: sempre più urgente una strategia”
Monza, 01.02.2021.
“Ciò che è accaduto a Caponago è inaccettabile. Non possiamo essere indifferenti rispetto alle tragedie sulla rotta dei Balcani e ancor di più avendo celebrato da pochi giorni la ricorrenza della Giornata della Memoria cioè una giornata che ci impegna a impedire ogni rinnovata forma di violenza contro l’umanità”. Una forte presa di posizione quella della Cgil di Monza e Brianza, espressa con le parole del segretario Matteo Casiraghi, a seguito della notizia che a Caponago, in provincia di Monza e Brianza, hanno fermato l’ennesimo camion fantasma proveniente dai paesi dell’est che nascondeva sei giovani afghani tra cui anche minorenni.
L’autista, mentre aspettava di scaricare gli pneumatici in una zona industriale, ha riferito ai carabinieri di aver sentito delle voci provenire dall’interno del container e a quel punto sono comparse le persone che da mesi viaggiavano nella speranza di una vita migliore.
“Di fronte a questa disumanità – afferma il segretario della Cgil di Monza e Brianza – stare zitti equivale a essere complici di questa situazione; ed è per questo che con insistenza diciamo che l’Europa dovrebbe ripensare complessivamente alla strategia politica dell’immigrazione”.
“È urgente – continua –, ancor di più nella pandemia che stiamo vivendo, una strategia che metta al centro il rispetto dei diritti umani e che impedisca episodi di violenza e abusi commessi sui migranti lungo i confini europei. La condivisione della responsabilità dell’accoglienza deve essere capace di determinare diritti, salute e integrazione”.
“La Cgil di Monza e Brianza è da tempo impegnata, anche insieme a decine di associazioni aderenti alla Rete Brianza Accogliente e Solidale, tra cui anche l’associazione multiculturale Diritti Insieme, nel promuovere una cultura di accoglienza e solidarietà che faccia superare insieme questa pandemia senza lasciare indietro nessuno”, spiega Casiraghi.
“Stiamo inoltre sostenendo economicamente, insieme a ‘Rivolti ai Balcani’, la raccolta di beni (scarpe, abbigliamenti e coperte) per le centinaia di profughi vittime delle violenze e dei respingimenti europei. In particolar modo stiamo aiutando le centinaia di persone intrappolate nella neve, e nel ghiaccio, del campo bosniaco di Lipa”, continua.
“Carlo Levi raccontò ‘Cristo si sia fermato ad Eboli’ – chiosa – ma ora l’Europa si è fermata a Lipa. Per queste ragioni, nei luoghi di lavoro e nel territorio, reagiremo sempre con indignazione e impegno concreto e convinto verso le ingiustizie di questa società vittima di fallimentari politiche neoliberiste”, conclude il segretario della Cgil brianzola.