Sede INPS da Cesano Maderno a Desio: il “NO” di Cgil, Cisl e Uil
Di fronte all’ipotesi di spostare a Desio la sede INPS di Cesano Maderno, il Sindacato confederale dice no. “Abbiamo incontrato la Direzione provinciale INPS e il Sindaco di Cesano Maderno per esplicitare le nostre preoccupazioni rispetto ad una scelta che determina il ritiro di un servizio pubblico importante dal territorio, soprattutto in questo periodo, anche se fosse temporaneo. Abbiamo chiesto che venga tentata ogni possibilità per evitare questa soluzione”, afferma Walter Palvarini, Segretario della Cgil brianzola. “La sede INPS di Cesano Maderno ha un bacino demografico di riferimento che comprende 146.000 utenti, su quello di Desio ne gravitano già 90.000. La prossimità può determinare importanti connessioni tra servizi ed evita disagi ai cittadini”.
“Il nostro è un impegno in favore della persone e auspichiamo ampia partecipazione sia da parte della cittadinanza che delle forze politiche”, prosegue Annalisa Caron, Segretaria Cisl. “Scelte come quelle relative al trasferimento della sede territoriale di un Ente pubblico di primaria importanza per la comunità andrebbero assunte basandole non solo su fattori contingenti, ma cercando anche di comprendere se sono in grado di determinare un incremento o una riduzione di benessere per l’intera comunità”. Caron ricorda inoltre che “in base all’art. 1 della determinazione 52/2018 del’INPS, la presenza delle Agenzie dell’Istituto sul territorio è altresì finalizzata alla creazione di valore e al mantenimento della prossimità all’utenza”.
“Nella sostanza”, ribadisce Abele Parente, Segretario generale della Uil, “è lo stesso provvedimento dell’INPS a prevedere che il modello territoriale della propria organizzazione deve essere fondato sulla possibilità di sviluppare integrazione logistica e/o funzionale con altri soggetti pubblici e a Cesano Maderno, come è noto, è presente tra l’altro il Centro per l’Impiego. Al di là di ogni altra valutazione, per quanto importante e necessaria”, prosegue Parente, “si deve prioritariamente tenere conto degli impatti in termini di beneficio per i cittadini, e nello specifico per i numerosi utenti degli uffici INPS”.
Cgil, Cisl e Uil sono inoltre contrari a soluzioni che spostino l’asse geografico del servizio verso zone periferiche della provincia e meno servite dai mezzi pubblici, un ulteriore e inaccettabile fattore di penalizzazione per l’utenza.
In difesa dei servizi pubblici sul territorio.
Pubblicato da Cgil Monza e Brianza su Venerdì 16 ottobre 2020